Lancia Beta Montecarlo tuning a regola d’arte

Un po’ 037, un po’ Montecarlo Turbo. Ecco come un appassionato, partendo da una Lancia Beta Montecarlo, è riuscito a creare una splendida opera d’arte curata maniacalmente nei dettagli

Non ci sono descrizioni o foto in grado di rendere giustizia a quest’auto, che merita di essere vista da vicino e toccata per essere pienamente apprezzata. L’unico modo per onorare l’incredibile perfezione delle simmetrie e degli accoppiamenti è di concentrarsi su un dettaglio qualsiasi, poi resterete rapiti e non le staccherete più gli occhi di dosso. Che dire… è semplicemente bellissima e realizzata con gusto, ispirandosi a due miti della storia sportiva Lancia, la 037 e la Montecarlo Turbo. Cataldo, il proprietario della vettura, ha impiegato tre anni per realizzare questo esemplare unico che non vuole essere una replica di un modello già esistente ma una personalissima evoluzione delle Lancia racing, certamente fedele alla loro immagine ma anche perfezionata secondo il gusto personale. Il frontale somiglia molto a quello della 037 ma il suo cofano sfoggia stupende prese d’aria, mentre i fianchi ricordano quelli della Montecarlo Turbo per gli allargamenti e le vistose prese d’aria. Pure il posteriore s’ispira un po’ alla 037 per via dei tagli verticali sul paraurti, ma è più scolpito e dotato di un doppio scarico centrale. Il lavoro più difficile è stato compiuto sulla carrozzeria, sebbene meccanica e interni siano anch’essi d’eccezionale livello; tuttavia è il kit estetico che merita l’Oscar, non solo per l’impatto estetico ma per l’accuratezza della realizzazione, con un livello di simmetria che non appartiene né alle realizzazioni industriali dell’epoca (le differenze potevano raggiungere anche il mezzo centimetro), né tanto meno a quelle artigianali, perché in questo caso siamo al di sotto dei due millimetri.

Il resto del test a bordo della Lancia Beta Montecarlo è su Elaborare 183.

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