Ford Escort RS Cosworth, regina di cuori senza corona mondiale (STORIA)

Ford, con la Escort Cosworth, lanciò il suo guanto di sfida nel mondo dei rally con un’auto che, pur non vincendo mail il titolo iridato, ha trovato il suo posto nella leggenda dell’automobilismo sportivo, raccogliendo ovunque migliaia di proseliti

Paolo Turco

1 giorno fa

Ford Escort Cosworth - Stock e Tuning

Agli inizi degli anni ’90 a farla da padrona nel mondo dei rally era la Lancia Delta o meglio, il “pacchetto Delta”: una macchina ben concepita e affidabile, eccellentemente evoluta anno dopo anno, con ottimi piloti e una grande squadra che, sulla scia delle vittorie magistralmente pubblicizzate divenne meritatamente un mito, trainando le vendite del modello di serie in modo a dir poco inaspettato. Quelli della Ford, e non solo loro, rimasero senza parole: una macchina superata, in procinto di essere sostituita, che riprende a vendere grazie alle vittorie nel mondiale rally. “Ok” dissero “facciamo i rally anche noi”!

Ford Escort Cosworth – Movimento frontale

Dalla Sierra RS alla Escort RS Cosworth

La macchina l’avevano: serviva un 2000 turbo 16V e le 4 ruote motrici? In un attimo presero la Sierra Cosworth 3 volumi 4×4 e cercarono di trasformarla in una macchina da rally mettendogli alla guida il due volte campione del mondo Miki Biasion. I risultati furono una tragedia. Che fare? L’idea fu presto partorita: tirare via la carrozzeria della Sierra, accorciare il passo e montare sopra quella meccanica con motore longitudinale un qualcosa che somigliasse molto alla più maliziosa e piacevole Escort che però era stata concepita per i propulsori trasversali. Ve la immaginate oggi una cosa del genere? Riprogettare la parte anteriore di una vettura per adattarla allo schema meccanico di un’altra? Beh allora era un’idea che aveva perfettamente senso, anche perché si sarebbe risparmiato tempo e denaro sullo sviluppo già effettuato sulla Sierra.

Ford Escort Cosworth – Alettone posteriore

Ford Escort RS Cosworth: un ibrido meccanico

L’adattamento e la costruzione di questo riuscitissimo ibrido, una Escort col motore e cambio longitudinali, fu affidato alla carrozzeria Karmann in Germania. Il risultato fu una macchina di rottura: bella, dotata di parafanghi larghi per ospitare gomme esagerate, abbellita da un pronunciato splitter anteriore, minigonne, sfoghi aria sul cofano e da un’irresistibile ed efficacissima ala biplano al posteriore; la Escort Cosworth sembrava all’altezza delle nuove avversarie anche grazie al passo accorciato e alla buona aerodinamica. Eppure, la Escort non riuscì nell’impresa.

Ford Escort Cosworth – Motore 4 cilindri 2 litri turbo

L’Escort RS Cosworth contro lo squadrone giapponese

La sua trazione integrale permanente con differenziali Ferguson, uno centrale e uno posteriore, non era così innovativa come sarebbe stata la trazione integrale della Subaru. Sulla sua strada, poi, trovò lo squadrone Toyota, lo stesso che sarebbe stato squalificato dal WRC 1995 per via di una… svista alla flangia del turbo che regalava 50 CV in più al propulsore. Nel 1996, l’uscita di scena della Escort RS Cosworth fu determinata anche dalla Mitsubishi che con la sua Lancer sempre più EVOluta dominava il mondiale piloti.

Insomma, la Escort, nonostante la sua grande competitività, rimase una regina senza corona (o meglio, senza la corona WRC in Gruppo A, visto che vinse il mondiale Gruppo N nel 1994 con Jesus Puras), raccogliendo però il consenso degli appassionati e riscuotendo comunque un ottimo successo nelle vendite. Il motivo è che comunque il motore si dimostrò affidabile e potente, anche nelle mani dei preparatori meno esperti e meno attrezzati che, in ambito tuning, avrebbero rotto qualsiasi cosa non fosse stato il glorioso 4 cilindri Cosworth.