Rally MonteCarlo Storico su Elaborare di aprile

L’orgia del controsterzo
di Alberto Bergamaschi – Foto Studio Alquati

MonteCarlo è il rallye assoluto! Disputarlo al volante di una “signora” del ’72 è un’esperienza unica, soprattutto se il motore ti molla alla partenza e ti ritrovi in mezzo a una vera bufera di neve. Ma il fascino del MonteCarlo Historique è anche questo…
Cinque giornate, con due notti a guidare ininterrottamente tra la neve, il ghiaccio e la nebbia. Tremila chilometri a lavorare di acceleratore, frizione e freno (spesso… a mano!) senza l’ausilio di alcun accorgimento elettronico, neppure il servofreno. Se questo non è guidare con la G maiuscola, allora non so proprio che cos’altro bisogna inventare!

E poco importa se il nuovissimo motore boxer 1.6 gruppo 2 del Maggiolone ufficiale “Salzburg”, 136 CV con lubrificazione a carter secco, ti pianta in asso sulla pedana di partenza perché si rompe la tiche di scorrimento dell’asta valvola e ti ritrovi 13 kg di olio distribuiti uniformemente lungo le strade del centro di Torino. L’avventura c’è e bisogna viverla nonostante tutto, fino in fondo, malgrado un motore 1.200 cc recuperato dal rottamaio, montato in fretta in officina e capace della straordinaria potenza di 34 CV a 3.000 g/m. Questo è lo spirito di chi partecipa al Rallye di MonteCarlo Historique: una gara che ricalca la competizione storica che ha fatto del MonteCarlo il rallye per eccellenza!

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