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Enzo Coloni COLONI MOTOSPORT

COLONI MOTOSPORT lo chiamano “lupo”, per via del suo carattere aggressivo, Enzo Coloni, 55 anni, di Tuoro sul Trasimeno (Perugia), un uomo che vanta una carriera di tutto rispetto nell’automobilismo sportivo.

Enzo Coloni MotorportColoni infatti, inizialmente è stato un ottimo pilota, poi, quasi vent’anni fa, ha deciso di intraprendere l’attività di costruttore (principalmente di monoposto) e team-manager. Attualmente la sua Azienda di Passignano (Perugia), la Coloni Motorsport progetta e costruisce vetture da competizione, si occupa della relativa assistenza ricambi e gestisce l’assistenza tecnica “sul posto” nel campionato Open Nissan in Spagna. La Coloni F3000 è invece una società sussidiaria italo-inglese fondata nel 1999 a seguito dell’accordo tra Coloni Motorsport e Martello Racing: partecipa al Campionato Internazionale di Formula 3000, le cui gare si disputano nel contesto di alcuni Gran Premi di Formula Uno.
Coloni è diventato un personaggio di primissimo piano nel panorama automobilistico internazionale perché ha avuto e continua ad avere delle magnifiche intuizioni riguardanti il mondo delle quattro ruote, alimentate da un’esperienza unica: come pilota o come costruttore, in 29 anni di attività ha partecipato a tutte le formule esistenti, compresa la Formula Uno, e questo gli ha consentito di accumulare preziosissime conoscenze riguardo alle persone ed alle tecnologie. Proprio in questi mesi di grande fermento sta mettendo in cantiere molte iniziative, tra cui lo spettacolare progetto “Maxi Turismo” ed una nuova formula promozionale. È difficile stabilire esattamente quando è finita la carriera di Enzo Coloni come pilota e quando è iniziata la sua attività come tecnico e costruttore. Ufficialmente la “conversione” avviene nel 1983, anno in cui Coloni appende il casco al chiodo e fonda la Coloni Racing. Ma già in precedenza, quando ancora era pilota, Coloni svolgeva una funzione più ampia di quella del semplice driver proprio all’interno della sua stessa squadra, lasciando prevedere che, una volta smessa la tuta, la sua carriera sarebbe continuata dietro la scrivania e al muretto del box di un team.

La carriera sportiva – Come pilota Coloni si è comportato piuttosto bene. Nella sua carriera ha gareggiato in specialità diverse, vincendo almeno una gara in tutte le categorie in cui ha corso. La sua prima gara in assoluto è stato un rally cross. Nel 1973 corre nella Formula 850, quindi nei due anni successivi è in Formula Italia con la scuderia Nettuno, in compagnia di Riccardo Patrese. Nel ’76 passa alla Formula Ford, dove si piazza secondo assoluto e nel ’77 alla Formula Ford 2000, della quale ricorda l’acceso confronto con Teo Fabi e dove conquista un ulteriore secondo posto finale. A partire dal ’78 corre in Formula 3: arriva secondo assoluto nell’80 e conquista il titolo italiano nell’82, l’ultimo anno in veste da pilota. Infatti, l’anno seguente Coloni vince di nuovo il tricolore di Formula 3, ma stavolta come manager della propria squadra: il pilota che si laurea campione italiano è Ivan Capelli, destinato poco dopo ad esordire in Formula Uno con la Tyrrell e a proseguire poi con March, Leighton House e Ferrari.

 Enzo Coloni MotorportE’ bene sottolineare che in quell’anno Coloni mette a segno una doppietta, perché l’altro suo pilota, Stefano Livio, conquista il secondo posto dietro a Capelli. Il “lupo” di Tuoro fa l’en plein nell’84, quando Alessandro Santin vince l’italiano di F.3 e Capelli è primo nell’europeo, vincendo tra l’altro a Montecarlo. Ma i successi proseguono: nell’85 il portacolori è Alessandro Caffi, che si piazza secondo nel Campionato Italiano e vince l’Europeo. In quell’anno, tra l’altro, la Coloni Racing si segnala per un’impresa di tutto rilievo: nel Campionato Europeo di F.3 che si disputa, in prova unica, nel circuito Paul Ricard, a Le Castellet (Francia), i suoi piloti Nicola Larini e Alex Caffi ottengono in qualifica il primo e il secondo tempo, monopolizzando la prima fila. In gara, invece, le posizioni si invertono: vince Caffi, che mette a frutto la maggiore esperienza, davanti a Larini. L’impresa, che non ha avuto eguali nelle prove dell’Europeo, va ricordata per una particolarità: i piloti di Coloni correvano con telai e motori diversi. Larini aveva una Martini-Opel, Caffi una Dallara-Alfa, perché a Coloni è sempre piaciuto sperimentare nuove possibilità e dimostrare le proprie tesi. Nell’86 il team umbro realizza un’altra doppietta: Larini vince il tricolore di F.3 e Marco Apicella è secondo. Come si vede sono stati molti i piloti che, dopo l’esperienza con Coloni nelle formule minori, hanno poi debuttato in F.1. Altri invece sono arrivati in F.1 direttamente al servizio di Coloni visto che, dal 1987 al 1991, la Scuderia Coloni ha partecipato proprio al “circo massimo” con i colori giallo e blu. Il primo anno il portacolori del team umbro nella massima serie è stato Larini, quindi è stata la volta di Gabriele Tarquini (’88), di Roberto Moreno e Pierre Henry Raphanel (’89), di Bertrand Gachot (’90) e di Pedro Chaves (’91). La F.1 ha rappresentato per Coloni un’avventura affascinante quanto difficile: “L’unico periodo della mia vita in cui ho vissuto con l’acqua alla gola” ricorda sinceramente il “lupo”. “Approdando alla F.1 ho commesso un grande errore” continua Coloni “ho badato alla tecnica senza preoccuparmi degli aspetti commerciali, mentre avrei dovuto fare esattamente l’opposto. L’avventura in F.1 comportò un sacrificio economico enorme, assorbì tutti i nostri fondi, però grazie a Dio abbiamo stoppato tutto; siamo ripartiti praticamente da zero ed ora siamo tornati più in alto di prima. È stata una scelta che ho pagato a caro prezzo, però è sicuramente servita. Se sono riuscito a realizzare la Formula Nissan è stato grazie anche alla mia esperienza in F.1. Se lo rifarei? Sì, però affrontandola in maniera diversa”. Coloni, comunque, ha vissuto gli anni della massima formula con grande vivacità, ottenendo tra l’altro un motore ufficiale: il Subaru, progettato da Carlo Chiti. Purtroppo il propulsore non fornì i risultati sperati: se fosse avvenuto il contrario, con tutta probabilità la storia della scuderia Coloni sarebbe continuata in modo totalmente diverso.

Ceduta l’attività e la squadra di F.1 nel ’91, Coloni torna ad occuparsi delle monoposto di F.3 e, nel ’92, in collaborazione con l’Università di Perugia, costruisce la FTS. L’anno seguente raddoppiano i Coloni in F.3: infatti, oltre ad Enzo ecco Paolo, suo figlio, che ricalca le orme paterne e corre nella serie cadetta già dall’89. Nel ’93 Paolo si piazza ottavo in campionato e secondo nel Marlboro Masters a Zandwoort (Olanda). Nel ’95 Gianluca Paglicci ottiene come migliore risultato il secondo posto al Marlboro Challenge, poi nel ’97 Coloni fa un altro “salto” internazionale passando alla Formula 3000 Internazionale, categoria che, come detto, dal 2000 viene seguita da una branca della Coloni Motorsport, la Coloni F3000 di cui Paolo, smessi i panni del pilota, è “team principal”.Quest’anno il team umbro sarà impegnato su più fronti: innanzitutto quello della F.3000 Internazionale, che si corre con le Lola B2/50 partito il 30 marzo in Brasile, con schierati due italiani, il romano Enrico Toccacelo ed un altro in via di definizione; quindi c’è il Campionato Euro3000 Series (l’europeo di F.3000), dove i portacolori della Coloni saranno due stranieri; c’è infine la neonata Formula 2 Italia, che si disputerà sempre con vetture di F.3000. Coloni padre e figlio, sono tuttora degli ottimi scopritori di talenti, ma va sottolineato che le corse rappresentano soprattutto il mezzo per acquisire esperienza da riversare nel settore della costruzione delle monoposto, che è poi la sua attività principale. È da rimarcare, in proposito, che Coloni possiede tuttora la licenza FIA di costruttore di Formula Uno, ottenuta nel 1986, ed è quindi in grado di realizzare qualunque tipo di vettura.
Costruttore di successi – Coloni ha iniziato l’attività di costruttore nel 1985, realizzando la Formula Alfa Boxer, ed in quest’ambito negli ultimi anni si è segnalato per due imprese. Nel ’94 ha ideato e progettato le vetture di Superformula, organizzandone anche il relativo trofeo nel triennio ’95-’97. Si trattava di una monoposto che rappresentava una via di mezzo tra la F.3 (da cui derivava) e la F.3000, capace di ben 230 cavalli, destinata ai giovani ormai “anziani” o comunque non più interessati alla F.3 ma che non erano in grado di produrre il budget miliardario della F.3000. “La Superformula” dice con orgoglio il costruttore umbro “era nata per ovviare al problema degli elevati costi della F.3: il monotelaio e diversi altri accorgimenti consentivano infatti di avere vetture caratterizzate da ragionevoli costi di gestione e da elevate prestazioni.

 Enzo Coloni Motorport

Un concetto che ha fatto da traino per l’attuale F.3000. La Superformula, con un motore di 2000 cc, andava forte quanto una F.3000 di allora, (che ha un motore appunto di 3 litri, ndr). Inoltre una stagione di Superformula costava un terzo di un campionato di F.3000. Se non bastasse, aggiungo anche che il vincitore del trofeo ’96 di Superformula, lo spagnolo Marc Gene, è poi approdato in Formula Uno. Eppure la Superformula in Italia ha incontrato molti ostacoli e denigratori, tant’è che non ha avuto molto successo, mentre all’estero ha funzionato alla grande!!”.

Successivamente infatti, a partire dal ’99, il “lupo”, sempre in cerca di nuovi orizzonti da esplorare, ha rivolto lo sguardo fuori dai confini nazionali ed ha iniziato a costruire le monoposto che in Spagna tuttora competono nel campionato Open Nissan, che è stato il primo campionato spagnolo per monoposto ed oggi è una delle realtà più floride d’Europa. Fino ad oggi dai capannoni di Passignano sono uscite trenta Formula Nissan complete ed inoltre Coloni, come già detto, continua a fornire in questo Campionato l’assistenza tecnica e i ricambi. Ma non basta, perché dalla sua fervida fantasia recentemente sono scaturiti altri due progetti. Uno, presentato ufficialmente già sul finire del 2000, è quello della “Maxi Turismo”, una sorta di stock car all’europea che proprio quest’anno dovrebbe dar vita ad un trofeo monomarca in Spagna.

L’idea è stata quella di “vestire” il telaio di una monoposto, che offre numerose possibilità di regolazione, con una scocca da vettura turismo, realizzata in fibra di carbonio. Il primo e finora unico esemplare realizzato ha la scocca “maggiorata” dell’Alfa Romeo 156, è spinta dal motore Alfa Romeo 3000 V6 da circa 400 cavalli, ha il cambio sequenziale a 6 marce e i freni in carbonio ma la formula prevede che, rimanendo fisso il telaio, ciascuna squadra possa dotarsi della carrozzeria che preferisce.

Enzo Coloni Motorport

Ciò consentirà di abbattere i costi di gestione rispetto, ad esempio, ad una Superturismo pur ottenendo prestazioni nettamente superiori grazie all’eccellente rapporto peso/potenza. L’altro progetto a cui Coloni sta lavorando, e che vedrà la luce probabilmente il prossimo anno, è una nuova formula promozionale, equipaggiata con motori 1.6 o 1.8, una specie di Formula Ford evoluta (dovrebbe avere carrozzeria in fibra di carbonio e cambio sequenziale) che si affiancherà alla Formula Renault Monza.

Ma alle “ruote coperte” Coloni non si è mai dedicato?
“Nel ’75 disputai il campionato monomarca con le Ford Escort” afferma Coloni, “vincendo dieci gare su dodici, ma come costruttore la prima auto a ruote coperte è la “Maxi Turismo”, anche se in realtà si tratta di una formula… vestita. Certamente amo di più le ruote scoperte, soprattutto perché lo trovo un ambiente più professionale, in tutto. E poi si tratta di due tipi di auto e di ambienti diversi”. Viene poi spontaneo chiedersi perché da qualche anno Coloni lavori quasi esclusivamente all’estero. “In Italia non ci sono più i presupposti per lavorare, abbiamo visto decadere un po’ tutti i campionati. La federazione ha dimostrato un calo di interesse, ha preso decisioni non proprio brillanti… Dopo che si è toccato il fondo, però, di solito si riparte. Credo che con un po’ di buona volontà da parte di tutti, ristabiliremo anche in Italia le giuste condizioni per avere dei validi campionati”.

SCHEDA AZIENDA
Coloni Motorsport
Via dell’Industria, 5
06069 Passignano sul Trasimeno (Perugia)
075/828488 – 075/829301

E-mail: ecoloni@colonimotorsport.com oppure  info@euroseries3000.com

Sito internet:  www.colonimotorsport.com

Tipo di attività: preparazioni sportive e Formula 3000

Anni di attività: 35 anni (dal 1973) 

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