“Operazione” tuning o “omologazione” tuning?

In Italia NO, in Germania SI. Raccontiamo qui una notizia di cronaca che arriva da Lucca per prendere spunto e parlare del problema omologazioni, un caso tutto italiano.
IL FATTO – E’ accaduto a Lucca dove la Polizia (la squadra di Polizia Giudiziaria)  ha denunciato a piede libero un 42.enne di Viareggio (G.R.) al termine di indagine denominata “operazione Tuning”, partita dietro una segnalazione dell’Ufficio Provinciale della Motorizzazione di Lucca.
In pratica cosa è successo? L’operazione “Tuning” ha portato alla luce un’attività illecita svolta dal quarantenne che consisteva nella trascrizione sul libretto di circolazione gli aggiornamenti alle caratteristiche tecniche “che in realtà non erano mai stati concessi dall’organo tecnico preposto, ossia la Motorizzazione Civile“.
Da quanto dichiarato, non è specificato però se questi aggiornamenti erano trascritti regolarmente dalla Motorizzazione Civile a seguito di presentazione di Nulla Osta della Casa Costruttrice “falsificati” (in questo caso la registrazione e l’aggiornamento erano archiviati anche nel “cervellone” della Motorizzazione”) oppure le trascrizioni delle modifiche erano fatte trascrivendo materialmente sulla carta di circolazione i nuovi dati stampandoli con una normale stampante.
All’Agenzia del quarantenne si rivolgevano tutti coloro che avevano intenzione di regolarizzare le modifiche effettuate sulla propria auto. Ovviamente condanniamo questa attività illecita, ma questo fatto fornisce occasione per tornare a riflettere sul problema “omologazioni” in italia.
OMOLOGAZIONI IN ITALIA vai a PAG2

ITALIA NO OMOLOGAZIONI  – Il punto è questo. In Italia qualsiasi modifica alla caratteristiche costruttive (impiego di pneumatici di misure maggiorate, installazione di appendici aerodinamiche, utilizzo di assetti sportivi ecc) da sempre è dovuta passare al rilascio di un Nulla Osta della Casa Costruttrice, al 90% mai concesso (vedi art.78).
Negli anni sono nate tantissime discussioni sull’argomento (di cui Elaborare si è fatta anche portavoce anche in sedi istituzionali) e sul fatto che questa impossibilità di regolarizzare determinate “modifiche” presso la Motorizzazione, annotandole sulla carta di circolazione a seguito di un collaudo, ha sempre comportato un danno economico per tutti, con un mercato potenzialmente elevato ed un giro economico importante. Aziende produttrici di accessori (le italiane esportano in tutto il mondo) ed officine meccaniche potrebbero finalmente risollevare le proprie sorti se si sciogliesse il nodo di questa matassa.  Un paio di Decreti a partire dal 2009 hanno aperto la strada e tentato di risolvere il problema “omologazioni tuning” con grandissimo ritardo. Col Decreto Sviluppo 2012, entrato in vigore l’11 agosto 2012, non sarebbe più necessario il nullaosta della casa costruttrice per apportare modifiche, anche sostanziali, a un veicolo.
Decreto Sviluppo 2012: “3-bis. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti stabilisce con propri decreti norme specifiche per l’approvazione nazionale dei sistemi, componenti ed entita’ tecniche, nonche’ le idonee procedure per la loro installazione quali elementi di sostituzione o di integrazione di parti dei veicoli, su tipi di autovetture e motocicli nuovi o in circolazione. I sistemi, componenti ed entita’ tecniche, per i quali siano stati emanati i suddetti decreti contenenti le norme specifiche per l’approvazione nazionale degli stessi, sono esentati dalla necessita’ di ottenere l’eventuale nulla osta della casa costruttrice del veicolodi cui all’articolo 236, secondo comma,del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, salvo che sia diversamente disposto nei decreti medesimi”.
E’ stato poi successivamente emesso un Decreto per regolarizzare le modifiche agli impianti frenanti  ed un secondo Decreto recente per le ruote. In realtà questi decreti non hanno mai portato alla soluzione del problema come invece affrontato in Germania. Ci provò anche Bersani.

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GERMANIA SI OMOLOGAZIONI – In Germania questo nodo l’hanno sciolto da tanto. Infatti quello che l’uomo di Lucca (G.R) effettuava da fuorilegge, in realtà in Germania è regola quotidiana grazie al TUV tedesco, un organismo privato che rilascia omologazioni in accordo con il KBA, il ministero dei trasporti tedesco.
PERDIAMO SOLDI OMOLOGANDO IN GERMANIA – C’è un grosso traffico omologazioni italiane rimandate in Germania. Come? Radiando la vettura italiana si immatricola temporaneamente in Germania. Qui grazie al TUV vengono registrate tutte le modifiche sul documento di circolazione. Successivamente la vettura torna in Italia con tutte le modifiche annotate sulla carta di circolazione italiana grazie al mutuo riconoscimento anche delle omologazioni nazionali.
CONCLUSIONE – Gli italiani perdono opportunità di business che sapientemente coglie il governo tedesco. Cosa ne pensi?

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ACCESSORI NON SOGGETTI a TRASCRIZIONE SUL LIBRETTO
Silenziatori terminali e centrali omologati CEE –  Questi componenti sono ASSOLUTAMENTE LEGALI e possono essere utilizzati tranquillamente per la circolazione stradale se montati sul veicolo per il quale sono stati progettati e approvati dalla motorizzazione civile. Verificare la presenza della lettera “E” seguita da un numero (che certifica l’omologazione in un paese della comunità europea ; 3=Italia per esempio ) e da un codice alfanumerico.
Sospensioni complete o molle ribassate –  Esistono circolari ministeriali che certificano la legalità di questi componenti ma non essendoci una omologazione CEE (come per gli scarichi) sostanzialmente il loro impiego è solo limitato dall’altezza minima da terra sulla scheda di omologazione della vettura. Il ribassamento non deve essere tale da creare interferenza con i passaruota, la carrozzeria, gli altri elementi della meccanica del veicolo e rispettare le norme europee per l’omologazione dei veicoli che impongono un’altezza minima misurata nel punto più basso del differenziale pari a 150 mm e un’altezza minima misurata in un qualsiasi altro punto del veicolo pari o superiore a 120 mm. Le direttive comunitarie non prevedono un’altezza minima da terra della parte inferiore delle autovetture. Perciò l’assetto degli autoveicoli in generale non è determinabile dalla carta di circolazione, ma dalle schede di omologazione da richiedere al costruttore del veicolo qualora sorgano dubbi sui rilassamenti vistosi. Tali ribassamenti comportano la sostituzione, non ammessa delle sospensioni.
BARRA DUOMI – La barra di collegamento tra i Duomi : la questione circa questo importante componente è alquanto complessa e ovviamente non priva di problemi. Esistono due circolari CHIARE e specifiche nelle quali si certifica la legalità di questo componente e la possibilità di montarlo senza dovere aggiornare la carta di circolazione del veicolo, ma tuttavia spesso ad un eventuale controllo, viene contestato l’articolo 78 con il ritiro dei documenti di circolazione del veicolo. Ad una richiesta in motorizzazione a Torino, mi è stata confermata l’illegalità del componente nonostante le circolari del “Ministero dei Trasporti e della Navigazione” ; tuttavia in caso di ricorso di fronte ad un Giudice, difficilmente potranno essere ignorate e cestinate. Rimane comunque il dubbio circa la effettiva e corretta applicazione della normativa che appare ben chiara ma che , vuoi per ignoranza vuoi per altri motivi, non viene applicata.
PELLICOLE OSCURANTI – Pellicole oscuranti è perfettamente legale se applicato sui vetri posteriori e sul lunotto posteriore. Le pellicole devono essere omologate e ripostare su ciascun vetro un codice particolare, inoltre devono essere accompagnate da un foglio, contenuto nella confezione oppure consegnato dall’installatore, da allegare alla carta di circolazione per evitare problemi. L’oscuramento dei vetri anteriori è illegale e punibile con sanzione pecuniaria variabile.

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